I CINQUE FILM DELLA SETTIMANA PER SOPRAVVIVERE ALLA QUARANTENA – TEMA LA LIBERTA’
Scritto da il 6 Maggio 2020
Nella nostra rubrica settimanale abbiamo deciso di parlare della libertà. La libertà è un tema
fondamentale e ricorrente nel cinema non solo per come è concepita nel senso più stretto, ma anche
per quanto concerne la libertà d’essere, di espressione e di lotta per i diritti sociali e civili. La libertà
di voler bene e amare qualcuno, al netto dei suoi pregi e difetti, e a dispetto di tutto e tutti.
Partiamo con la nostra classifica:
N.5 Io e te – Bernardo Bertolucci (2012)
Tommaso, adolescente proveniente dall’agiata borghesia romana, è un ragazzo problematico e schivo che rifiuta ogni rapporto sociale con gli altri suoi coetanei e si bea narcisisticamente di questo suo sentirsi diverso e incompreso. Ingannando sua madre convinta di averlo accompagnato
al pullman per la gita in montagna con la scuola, Tommaso farà scorta di cibo spazzatura, libri e musica per rifugiarsi una settimana nella grande cantina sotto casa sua. A sconvolgere il suo piano perfetto arriverà Olivia, sorellastra più grande di lui proveniente dalla Sicilia che non vede e non
sente da anni. Essendo a Roma solo di passaggio, i due vivranno insieme quei giorni pregni di cambiamenti. Ultima opera del grande e compianto Bernardo Bertolucci, Io e te è un film intimo e dagli spazi piccoli dove i due protagonisti rinunciano alla propria libertà durante la loro convivenza, seppur per ragioni diverse, imparando a conoscersi e a cambiare. Grande colonna sonora composta dalla versione italiana di Space Oddity di David Bowie – da lui stesso cantata con le parole tradotte da Mogol – The Cure, Arcade Fire e Red Hot Chili Peppers.
N.4 Jimmy’s Hall – Ken Loach (2004)
Irlanda, primi del Novecento. Jimmy Gralton torna dall’America nella verde Irlanda dopo anni allentamento a causa delle sue idee e azioni politiche. Tornato a casa troverà un paese travolto dalla povertà e dall’oppressione sociale causata dalla chiesa cattolica. Non rimanendo indifferente a tali ingiustizie decide di riaprire la sala di comunità dedita alle arti mettendosi di nuovo contro le istituzioni. Ken “il Rosso” dirige una storia d’amore e di libertà, come ha sempre fatto durante il corso di tutta la sua carriera raccontando le lotte contro le ingiustizie patteggiando sempre e comunque nei confronti dei più deboli e sfruttati. Esteticamente ineccepibile, Loach ricostruisce una Irlanda già all’epoca spaccata dalla sue diseguaglianze sociali e dall’oppressione religiosa. Ma la bellezza di questo film consiste anche nei suoi meravigliosi personaggi, che Loach ama totalmente e dalla forza positiva e di rivalsa che hanno nei confronti delle avversità. Il regista inglese o si ama o si odia, ma stare dalla sua parte non è mai una scelta sbagliata.
N.3 Harold & Maude – Hal Ashby (1971)
Harold è un ragazzo eccentrico e particolare che partecipa ai funerali e gli piace inscenare atti di suicidio. Fondamentalmente apatico e incompreso dalla madre che vorrebbe maritarlo con ragazze dell’alta classe sociale a cui appartiene, Harold non riesce a trovare un posto nel mondo e un
significato alla sua vita. Durante uno dei funerali cui è solito assistere incontra e conosce Maude, un anziana signora piena di vita e desiderosa di libertà sfidando ogni convenzione e costrizione sociale.Cult generazione della contro-cultura americana, Harold & Maude è un film sull’amicizia e sulla libertà di essere sé stessi contro la moralità comune e castrante. L’unica regola di vita per Maude è una e una sola: vivere, correre i rischi e mai e poi mai tirarsi indietro giocando la partita della vita con decisione. Meravigliose poi le canzoni di Cat Stevens composte ad hoc per il film e simbolo della cultura hippie degli anni a cavallo tra i fine sessanta e gli inizi settanta. Una stella nel cosmo della cinematografia che non ha mai smesso di brillare nel corso di tutti questi anni.
N.2 L’uomo senza passato – Aki Kaurismäki (2002)
Un operaio giunge di notte col treno a Helsinki. Sedutosi su una panchina limitrofa, viene pestato a sangue e derubato da tre teppisti. Portato poi in ospedale si risveglia dopo un lungo coma scappando
dall’ospedale. Ritrovato sulle rive del mare dai figli di due baraccati incomincerà a stabilizzarsi all’interno di una comunità piena di povertà e disagi ma piena di umanità. Vincitore del Gran Prix Speciale della Giuria e della migliore interpretazione femminile a Cannes nel 2002, L’uomo senza passato è un magnifico film di Aki Kaurismäki dove la risalita e salvezza passa anche grazie all’aiuto del prossimo riuscendo a rimettersi in sesto e decidendo liberamente come, dove e con chi vivere da lì in avanti. Eclettico e originalissimo, l’autore finlandese costella il suo cinema di ultimi e dimenticati, ma con un’ironia surreale e sui generis e una fotografia dalla cromatura variegata e tendente al pastello. Se cercate un film eccentrico, divertente e diverso da ogni altro visto prima lo avete qui.
N.1 Le ali della libertà – Frank Darabont (1994)
Stati Uniti, anni quaranta. Andy Dufresne è un bancario che viene condannato ingiustamente a due ergastoli a causa del ritrovamento dei corpi uccisi della moglie e del suo amante. Condotto nella durissima prigione di Shawshank Andy stringere amicizia con Red, uomo di colore rispettato da
tutti e “procuratore” di ogni oggetto che un carcerato possa desiderare. C’è poco da dire su questa pellicola – anche per evitare di spoilerare i molteplici colpi di scena- che fa dei temi dell’amicizia, della libertà ma sopratutto della speranza un capolavoro del prison movies e del cinema in generale.
Tratto da un romanzo di Stephen King, il film vi farà provare un gamma di emozioni intense e molteplici: dal senso di ingiustizia e di dolore, a quello dell’amicizia vera fino alla catarsi. Bello e toccante come solo vedere e sentire le onde mare e i granelli di sabbia sotto i piedi dopo un periodo di oscurità e di chiusura forzata e obbligatoria. Chi vive di questi tempi ne sa qualcosa: dietro l’angolo può esserci la speranza, basta solo armarsi di fiducia e provare a svoltare.