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23 6451. Che forza Tha Supreme!

Scritto da il 26 Novembre 2019

L’hip hop italiano ha un nuovo recordman! Sarebbe più appropriato dire “recordboy”,  visto che Davide Mattei aka Tha Supreme, primo in classifica col suo primo disco è nato nel 2001.

Di questo astro nascente del rap siamo venuti a conoscenza due anni fa, grazie a Salmo che, dopo aver ascoltato dei suoi progetti, gli ha affidato il durissimo incarico di produrre “Perdonami” (primo singolo dell’album Playlist). E, da quel momento, è iniziata l’inarrestabile escalation del giovanissimo producer, che ha iniziato a lavorare su nuovi arrangiamenti e persino a cantare!  L’impressione è – inoltre- che i mostri sacri della scena abbiano deciso di fare da chioccia a un pulcino dalle doti impressionanti; ben noti sono, a tal proposito, i featuring con Marracash, Gemitaiz e Madman, Dani Faiv e altri ancora.

Dunque, dopo tali dimostrazioni con beat e strofe, il primo disco di Tha Supreme aveva tutte le buone premesse per piazzarsi in cima alle charts e portare al successo i propri brani, e così è stato! 23 6451 (letto “le  basi”) è una ventata di innovazione, capace di mettere d’accordo rap e trap, senza collocarsi esattamente in uno dei due generi.

Il disco presenta 20 brani accomunati dall’utilizzo di instrumental tipiche della piccola grande star: un’iperbole sonora “folle”, a tratti psichedelica; un gioco tra melodie elettroniche. Altra particolarità interessante, quella di corredare ogni strofa di cori realizzati da diversi pitch della voce di Tha Supreme stesso. L’insieme di ciò è in grado di portare l’attenzione dell’ascoltatore su una montagna russa di sonorità che risultano piacevoli nella loro strana bellezza.

Benché questi siano i toni, la bravura dell’artista è stata quella di saper entrare nelle corde di diversi generi musicali in modo del tutto proprio, rendendo nulla la monotonia dell’intero percorso; dal rap old school si passa allo Swing (eh già!) e alla trap alla Sfera Ebbasta. Proprio su Sfera, sentiamo di appuntare che Tha Supreme non abbia deciso di collaborarvi nell’album, a differenza di colossi come Marra e Salmo, che (benché fino a un anno fa non amassero il trap boy per antonomasia) hanno deciso di realizzare con lui un featuring. Una scelta audace, di un ragazzo che evidentemente vuole cantare con chi ha il piacere di farlo, scegliendo di non ricorrere a quell’ottica musicale più incentrata sul guadagno correlato alla scelta di una collaborazione di tendenza. Appaiono, difatti, Nitro, Lazza, Nayt, Fabri Fibra, Marta Sattei, Marracash, Dani Faiv, Salmo, Mahmood, Gemitaiz e Madman…e scusateci se è poco!

In estrema sintesi, l’album è ricco di particolarità e va ascoltato tenendo conto del fatto che ad averlo prodotto e cantato sia stato un ragazzo con poco più di diciott’anni, dimostratosi artefice di un genere del tutto personale, stimato da tutta la scena…dalla prima alla ventesima traccia, il disco dice la sua! Ad una settimana dall’uscita, difatti, ogni traccia è nella top 20, e le canzoni sono state in grado di sotterrare (in termini di posizioni) quelle di “Persona” (l’ultimo grandioso album di Marracash).

 Però…che forza Tha Supreme!

 


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