Oscar 2019: vincono inclusione e integrazione
Scritto da il 25 Febbraio 2019
Il Dolby Theatre di Los Angeles ha ospitato la consegna delle statuette più famose del mondo, anticipata dalla consueta sfilata di star con abiti incantevoli ed eccentrici (vedi Spike Lee in versione Luigi di Super Mario Bros.).
Le premesse non erano delle migliori. La 91° edizione degli Academy Awards era stata perseguitata da disappunto e polemiche, ma lo show “ha ribaltato il risultato” (come direbbe Alessandro Borghese). Inizialmente il ruolo di presentatore della serata era stato assegnato a Kevin Hart, ma poche settimane prima della cerimonia, è stato segnalato un post di stampo omofobo condiviso dall’attore e produttore su Twitter. Si è, così, scatenata l’indignazione dell’opinione pubblica, che ha portato Hart a scusarsi pubblicamente e a rinunciare all’incarico, nonostante l’Academy non avesse depennato il suo nome.
A quel punto, caos. Hanno provato a rimediare con Dwayne Johnson, ma era impegnato con Jumanji. Niente da fare, dopo 30 anni si ripresenta la situazione dell’assenza del presentatore. Comunque “the show must go on”, come ci insegna Freddy Mercury, ed è proprio con un tributo ad uno dei più grandi cantanti della storia che inizia la serata. Sul palco salgono i Queen con Adam Lambert e infiammano l’atmosfera con “We Will Rock You” e “We Are The Champions”. Un’esibizione incredibile che coinvolge tutto il pubblico del Dolby Theatre e che termina con un immagine di Freddy Mercury.
Poi è il momento di un trio femminile composto da Tina Fey, Maya Rudolph e Amy Poehler, che con leggerezza e simpatia ironizzano sulle polemiche, dai premi durante la pubblicità al Messico. Inizia la premiazione e la prima categoria vede Regina King vincere il premio come miglior attrice non protagonista. L’Academy premia, finalmente, Spike Lee, dopo 5 nomination e un Oscar alla carriera, per la miglior sceneggiatura non originale con BlackKklansman e il regista afroamericano si lancia in un discorso che infiamma la platea, parlando delle elezioni del 2020 e di come si possa scegliere l’amore anziché l’odio.
Ma il momento atteso da tutti è “Shallow”, la performance di Lady Gaga e Bradley Cooper, protagonisti del film “A Star Is Born”. Molta complicità tra i due (c’è chi ipotizza un flirt ma ricordiamoci che Bradley ha una figlia con Irina Shayk), si sono cercati molto durante l’esibizione e il risultato è stato emozionante. Ed è Lady Gaga a portare a casa la statuetta per la miglior canzone, mentre miglior montaggio, miglior sonoro e miglior montaggio sonoro vanno a “Bohemian Rhapsody”. Grande successo per “Roma” di Alfonso Cuarón, che riceve tre premi: regia, fotografia e miglior film straniero. Cuarón è il primo regista della storia a vincere per la miglior fotografia.
È Mahershala Ali il miglior attore non protagonista in “Green Book” di Peter Farrelly che, a sorpresa, riceve l’Oscar come miglior film.
Olivia Colman ha quasi un mancamento quando si rende conto di aver vinto il premio come miglior attrice protagonista nel film “La Favorita”, ma subito dopo inizia un discorso simpatico, spontaneo ed evidentemente incredulo, a tal punto che quasi le viene da ridere pensando di aver vinto l’Oscar.
Standing ovation per Rami Malek, annunciato vincitore come miglior attore protagonista. Dopo un paio di baci a Lucy Boynton, sua compagna nel film, ringrazia tutti, compresi tutti gli immigrati che hanno contribuito a creare ciò che esiste oggi.
Il bilancio è abbastanza positivo considerati i rumors iniziali, anche se poco entusiasmante (la cerimonia è finita più di un’ora prima del solito). Un’edizione, comunque, definita “inclusiva”, per l’alto numero di vittorie di persone di colore (forse l’hashtag #OscarSoWhite nel 2016 è servito a qualcosa) e per l’attenzione ai temi di inclusione ed integrazione.
Ecco la lista completa dei vincitori:
Miglior film
Green Book di Peter Farrelly
Regista
Alfonso Cuarón per Roma
Attrice protagonista
Olivia Colman per La favorita
Attore protagonista
Rami Malek per Bohemian Rhapsody
Attore non protagonista
Mahershala Ali per Green Book
Attrice non protagonista
Regina King per Se la strada potesse parlare
Miglior canzone
Shallow da A Star Is Born di Lady Gaga, Mark Ronson, Anthony Rossomando, Andrew Wyatt and Benjamin Rice
Colonna sonora
Black Panther di Ludwig Goransson
Sceneggiatura non originale
BlacKkKlansman di Charlie Wachtel, David Rabinowitz, Kevin Willmott, Spike Lee
Sceneggiatura originale
Green Book di Nick Vallelonga, Brian Currie, Peter Farrelly
Effetti visivi
First Man
Cortometraggio
Skin di Guy Nattiv
Documentario corto
Period. End of Sentence. di Rayka Zehtabchi e Melissa Berton
Corto animato
Bao di Domee Shi e Becky Neiman-Cobb
Film d’animazione
Spider-Man: un nuovo universo di Bob Persichetti, Peter Ramsey, Rodney Rothman
Montaggio
Bohemian Rhapsody di John Ottman
Film straniero
Roma di Alfonso Cuarón
Suono
Bohemian Rhapsody di Paul Massey, Tim Cavagin and John Casali
Montaggio sonoro
Bohemian Rhapsody di John Warhurst
Fotografia
Roma di Alfonso Cuarón
Scenografia
Hannah Beachler per Black Panther
Costumi
Ruth E. Carter per Black Panther
Trucco e parrucco
Greg Cannom, Kate Biscoe e Patricia Dehaney per Vice
Documentario
Free Solo di Jimmy Chin, Elizabeth Chai Vasarhelyi