Abbestia 2018 – La classifica internazionale di Onda Lunga
Scritto da il 23 Gennaio 2019
Anche quest’anno lo zio Bantam ha stilato una sua personalissima classifica dei migliori album del 2018, già proposta ad Onda Lunga (in onda ogni martedì dalle ore 21:00). Curiosi di scoprire i 20 album migliori dello scorso anno secondo Alessandro Licusati? Leggete qui e fateci sapere che ne pensate. Enjoy!
20. Rolling Blackouts Coastal Fever – Hope Downs
Vengono dall’Australia e continuano il filone dei TheStrokes e degli Arctic Monkeys.
19. Iceage – Beyondless
La band danese realizza un tentativo riuscito di revival post – punk e, nel primo singolo, vantano la partecipazione di Sky Ferreira ( attrice, modella e cantante americana).
18. Idles – Joy as an Act of Resistance
Questo è il titolo più bello del 2018. Joy as an Act of Resistance, secondo album del gruppo, li conferma come una delle band che attualmente riesce a tenere alta la bandiera del punk – rock, sul filone dei TheClash e in più vengono da Bristol, una città che negli anni ’90 è stata la culla del trip hop, anche se loro, probabilmente, non erano ancora nati.
17. Gaz Coombes – World Strongest Man
L’ex Supergrass ha fatto un bel disco, lontano anni luce dal brit pop ma molto vicino, invece, ai migliori lavori di Beck. Il personaggio ha una grande opinione, come dimostrato dal titolo.
16. Goat Girl – Goat Girl
Vengono dal sud di Londra, come gli Shame che troveremo più avanti, fanno delle canzoni ricche di pathos e molto emozionali: un bel debutto.
15. FACS – Negative Houses
Joy Division, Virgin Prunes ma anche tanto di quello che è venuto dopo in un disco che viene da Chicago: insieme ai Protomartyr (che sono di Detroit) i FACS sono una delle mie band retromaniache preferite.
14. Oneida – Romance
Ho cercato, per questa versione ridotta dei miei dischi preferiti del 2018 , di selezionare le scelte meno ardite, ma questo disco degli Oneida non sono riuscito ad evitarlo, un disco maturo e pieno di spunti interessanti che potrebbero essere sviluppati in altri 10 dischi ancora. Rock è sempre stato un termine utilizzato per definire la musica che faceva un passo avanti, infatti Romance è un disco rock per quello che può significare il termine ai giorni nostri.
13. The Last Poets – Understand What Black Is
Il loro primo disco è del 1970 e anche loro hanno superato i 70. I The Last Poets sono un gruppo di poeti e musicisti afroamericani che da sempre accompagnano in musica i loro testi destinanti alla black community, facevano rap prima che esistesse il rap e se ne fregano. Questo disco del 2018 aggiunge alla ricetta originale delle basi che non sono solo ornamentali: lunga vita ai The Last Poets.
12. Shame – Songs of Praise
Se per gli Idles abbiamo rievocato i Clash, per gli Shame a me vengono in mente i Fall del compianto Mark E Smith. E’ strano come una band come i Fall che non hanno mai avuto un vero successo sia rimasta a modello di tante giovani band inglesi, questo è il loro primo disco ed è il pop che mi piacerebbe ascoltasse mio figlio.
11. Marianne Faithfull – Negative Capability
ha superato i 70 anni, è stata al centro della swinging london, nick cave gli ha scritto una delle canzoni più belle del 2018 ; The Gipsye Fairie Queen” . E’ appena ai margini della top 10 perchè, il resto dell’album è bello, ma perle come queste non ce ne sono altre, lunga vita Marianne.
10 . Yves Tumor – Safe in the hand of love
Poco si sa di chi realmente si nasconda dietro il moniker di Yves Tumor , il disco è uscito per etichetta Warp che ha una reputazione nel settore , chi ha orecchie attente non faticherà a trovare nella musica di Yves Tumor numerosi riferimenti alla faccia oscura degli anni ’80. Noid e Licking an orchid sono due capolavori di dance mutante.
9. (Thee) oh sees – Smote Reverser
I Thee oh sees ( alcune volte anche Oh Sees) sono una prolifica band vista di recente anche live in Puglia, il disco concorre per la peggior copertina dell’anno , c’è di tutto, forse potremmo dire che ha una matura ed originale deriva prog , di certo è un bel disco è infatti mi piace.
8.Gaye su Akyol – Istikarli Hayal Hakikattir
Non è il primo disco che ascolto che viene dalla Turchia, un paese che prima del regime di Erdogan era anche un laboratorio interessante di commistione di cose diverse, la porta tra Asia, Africa e Europa. Probabile che in turchia ci siano dischi che meritano più di questo, e che questo in Turchia sia un disco pop, nell’ignoranza lo ho trovato bellissimo.
7. Damien Jurado – The Horizon Just laughed
Damien Jurado ha cominciato a suonare nella seconda metà degli anni ’90 a Seattle e non faceva grunge, i suoi primi dischi uscivano per la Sub Pop ma non erano in linea con il resto dell’etichetta, intanto di tutti quelli che facevano grunge qualcuno ha cambiato genere, qualcuno non fa più dischi qualcuno non c’è più. un disco tutto di melodie pacate e arpeggi in punta di dita. Le mode passano e lui resta.
6.Anna Von Hauswolff – Dead Magic
Abbiamo una nuova sacerdotessa norrena, un disco di sole 5 tracce , a tratti Nico a tratti Siouxsie a tratti Danielle Dax, disco cupo e duro come i thriller polizieschi made in Sweden, d’altronde non è tempo di essere gai e girare in camice a fiori
5. Exit north – Book of romance and dust
Steve Jansen insieme al fratello David Sylvian ( uno dei due avrà un nome d’arte) è stato un pilastro della new wave con i Japan. Questo disco autoprodotto ha forti legami con la Svezia, buona parte degli exit north viene da lì e nelle tracce si sente il freddo del nord. Un disco in bilico tra musica da camera, belle canzoni e coloriture jazz, minimale e fantastico, un disco che non trovate su spotify, che shazam non riconosce e che consiglio vivamente di comprare perchè merita.
4. Sons of kemet – Your Queen is a Reptile
Shabaka Hutchings è uno che per me sta nella stessa categoria di Kamasi Washington, Nate Birchall e Yuseef Kamaal, stiamo parlando di artisti che sono riusciti a far uscire il jazz dai club fumosi che se ci sono 20 persone dichiarano sold out. Come funziona la ricetta? Semplifica il messaggio e il messaggio arriva, come fecero Miles Davis e John Coltrane. E se davvero Liz fosse una rettiliana?
3. Daughters – You won’t get what you want
Un disco che non cerca il minimo compromesso, ritmiche serrate, screamo inflessibile, una nota al massimo a brano. Ogni tanto qualche synth e qualche irrinunciabile abbellimento, un disco che urla il suo pessimismo sull’america di questi giorni, da Providence, la città di H.P. Lovecraft.
2. Daniel Blumberg – Minus
Ho letto delle vicende che hanno interessato l’autore di questo disco, la fine di una relazione, il rifugio nella pittura, crisi esistenziali, nel disco c’è la semplicità di voler spiegare la complessità in parole semplici . E almeno un paio di fantastiche canzoni ( come ad esempio la titletrack).
1. Julia Holter – Aviary
Lei dice che dopo l’elezione di Trump ha sentito l’urgenza di fare qualcosa, lei dice che è partita dalla musica e le parole ( quando ci sono) sono venute dopo, è il mio disco dell’anno perchè racconta la contemporaneità e infatti non saprei dirvi che musica fa.
Trovate un brano per ogni disco più qualche doloroso taglio dell’ultima ora nell’apposita playlist su spotify.