Intervista a Willie Peyote
Scritto da il 4 Maggio 2018
Durante la puntata del 24 Aprile di “Onda Lunga” abbiamo intervistato Willie Peyote. Pseudonimo di Guglielmo Bruno, Willie Peyote è un rapper e cantante italiano classe ’85. Ci ha raccontato dei suoi numerosissimi progetti e del suo ultimo disco “La sindrome di Toret”, che sta riscuotendo successo e consensi. Ad oggi Willie è considerato una delle figure più interessanti della musica hip hop italiana.
D: Ascoltiamo Willie Peyote che sta attraversando una settimana intensissima, perchè il 30 Aprile sei a Bari e il 1 Maggio al concertone giusto?
R: Esatto, conta che il 27 sono a Vicenza, il 28 a Carrara e 25 e 26 faccio altre cose in giro per l’Italia. E’ una settimana abbastanza intensa.
D: Stai preparando un live per il concertone diverso da quello che porti in giro per l’Italia?
R: No in realtà stiamo inventando qualcosa che faremo assieme anche a Lodo che presenta il concerto e qualcosa verrà fuori.
D: Io ho sentito il tuo ultimo disco “La sindrome di Toret” ed è allucinante, un disco suonato in cui ho visto delle linee di basso incredibili. So che tu in passato hai suonato il basso, nel disco suoni tu?
R: No, il disco l’ho scritto con il bassista e i bassi sono fatti suoi.
D: Dal vivo cosa ci si aspetta da un tuo concerto? Ho visto qualche video ed è una cosa abbastanza coinvolgente.
R: Io credo che la musica dal vivo debba essere appunto coinvolgente e debba trasmettere energia quindi noi puntiamo a fare quello. Ho scelto una band con degli elementi come il batterista che hanno la capacità di trasmettere un bel pò. Quindi quello che puoi aspettarti è non dico la “presa bene” perchè io non scrivo testi presi bene ma comunque tanta energia, tanta condivisione. Secondo me i concerti devono servire per condividere e per divertirsi insieme quindi questo cerchiamo di fare.
D: Il tuo live si chiama “L’ostensione della sindrome” che poi denota un pò la tua penna che è una penna spettacolare. Trovo alcuni testi bellissimi, come “Porta palazzo” che racconta questa storia bellissima a metà strada tra le tue analisi cliniche e le elezioni che mi è piaciuto tantissimo, ci sono frecciatine per tutti in questa canzone. Ci sono frecciatine anche in “A vanvera”, in “Vilipendio”, e poi ci sono anche delle bellissime canzoni senza definizione perchè secondo me non fai nessun genere musicale ma semplicemente la musica che ti piace fare.
R: Ma guarda io ho sempre cercato di fare quello, cioè la musica che mi piace è una delle poche cose nella vita che mi aiutano a spegnere il cervello e quindi cerco di trattarla con rispetto e di farla però con la totale libertà. Perchè secondo me così bisogna approcciarsi alla musica, quindi io cerco di fare quello che mi viene ovviamente cercando di proporlo agli altri in modo che sia da loro usufruibile ma comunque faccio sempre ciò che mi pare perchè è anche giusto nei confronti degli altri essere libero.
D: Non hai paura di trovarti, magari al concerto del 1 Maggio, accanto a qualcuno di quelli a cui a cui ti riferisci in qualche canzone tipo “Vilipendio”?
R: Bhe ma quello è un problema loro e magari glielo dico anche, sono uno abbastanza schietto nella vita.
D: Tu sei figlio di un musicista giusto?
R: Si di un musicista che ha lasciato la carriera musicale per fare altro.
D: Che musica faceva tuo padre e in qualche modo ti ha influenzato?
R: Mio padre avrà suonato tre volte nella vita tranne una volta in cui ha suonato in un gruppo in cui suonava la batteria. Però lui mi ha fatto vedere e sentire tanta musica diversa anche dal vivo ed è alla musica dal vivo che mi sono affezionato fin da piccolo.
D: E ti è rimato qualcosa oppure dopo hai fatto tue scelte personali e non ha fatto imprinting la musica che faceva tuo padre sul tuo modo di fare musica?
R: Tutto mi ha influenzato, tutto quello che ho sentito e tutto quello a cui mi sono approcciato nella vita. Non so dirti cosa nello specifico in tutto quello che mi ha fatto sentire mio padre, sicuramente Pino Daniele ha avuto un peso nella mia formazione musicale , mi ha instradato però poi me le sono andate a scegliere io le cose che preferivo, ognuno ha il suo percorso.
D: Dopo il 30 Aprile e 1 Maggio ho letto che andrai a Budapest al Festival fighissimo e poi vai anche al Festival di Lamezia Terme che per noi meridionali è forse il punto di riferimento.
R: Si, ci saranno un sacco di eventi molto belli e passerò anche dal sud dove finalmente abbiamo sdoganato la mia presenza. Sono molto contento e spero di meritarmi tutto il supporto che sto ricevendo.
D: Ti rinnovo i miei complimenti per il tuo disco. Io sento tutt’altro genere, questo è un programma che essenzialmente fa musica rock, però ho ascoltato il tuo disco per intero e ci sono cose che ho trovato veramente carine e sono rimasto molto sorpreso.
R: Sorprendere è sempre una grossa vittoria quindi mi fa molto piacere, perchè la sorpresa crea interesse, curiosità ed è fondamentale stupire le persone.