I 5 FILM DELLA SETTIMANA PER SOPRAVVIVERE ALLA QUARANTENA
Scritto da il 15 Aprile 2020
Il tema della settimana è: Le Donne. Abbiamo voluto stilare la cinquina di questa settimana a tema donne, o donne nel cinema e la loro importanza. Ci sono stati grandi autori – italiani e non- che nel passato e nella contemporaneità hanno saputo raccontare le donne. Hanno raccontato dei loro desideri, delle loro speranze, sogni ed intimità. Nel realizzarla abbiamo classificato film di diverse epoche e mazionalità, proprio per avere un maggiore spettro cognitivo di come la donna è descritta e narrata in varie culture.
Posizione n. 5 – Sedotta e abbandonata – Pietro Germi (1964)
Agnese, interpretata da una giovanissima Stefania Sandrelli, è una ragazza siciliana minorenne che ha un rapporto con Peppino, fidanzato della sorella Matilde. Rimasta incinta cerca invano di nascondere il proprio segreto ma viene scoperta dal padre Don Vincenzo, che cerca in tutti modi di porre riparo al disonore subìto ordinando a Peppino di sposarla. Peppino però scapperà, lasciandola quindi sedotta e abbandonata. Diretta da Pietro Germi e scritta dai grandi sceneggiatori Age e Scarpelli, il film è una commedia grottesca sull’Italia provinciale anni sessanta dove ogni cliché dell’epoca è fortemente rispettato ma portato all’esasperazione. La ragazza, che è la protagonista della pellicola, col passare della storia viene relegata a ruolo di oggetto conteso tra i vari componenti della storia solo per fini personali non tenendo conto di cosa lei voglia per sé stessa.
Posizione n. 4 – Mustang – Deniz Gamze Ergüven (2015)
E’ estate in un villaggio della costiera turca. Lale e le sue sorelle maggiori Nur, Ece, Selma e Sonay hanno terminato la scuola. Dopo l’ultimo giorno decidono di andare al mare giocando in acqua vestite e a cavalcioni sulle spalle dei loro compagni. Venuti a conoscenza dell’accaduto da una vicina, la nonna e lo zio le relegheranno in casa con maggiori ristrettezze man mano che le cinque ragazze gli disubbidiranno. Oltre a questo, sistematicamente verranno date in sposa con un matrimonio combinato. Qualcuna si sposerà di buon grado, qualcun’altra non vorrà, cercando di trovare una soluzione per loro stesse e la loro libertà. Film candidato all’Oscar come miglior film straniero nel 2016, Mustang è potentissimo per come riesce a raccontare la storia di queste cinque sorelle orfane e della loro unione e femminilità. Il nome del film, che richiama i cavalli selvaggi americani, non è casuale per esprimere l’animo ribelle e libero delle protagoniste. Girato magnificamente e con una fotografia vivida e lucente – e con la bellissima colonna sonora di Warren Ellis – questa pellicola rimarrà impressa fuoco e a lungo nella storia del cinema al femminile.
Posizione n. 3 – Ida – Pawel Pawlikowski (2013)
Nella Polonia degli anni sessanta Anna è un’orfana polacca che sta per prendere i voti. Prima del grande passo però la suora madre la invita a conoscere la sua unica parente rimasta in vita la zia giudice Wanda, donna forte e libertina, che era in prima linea nella resistenza ai nazisti nella seconda guerra mondiale. Nell’incontrarla e conoscerla Anna scoprirà le sue origini ebree e che questo non è il suo vero nome, ma bensì Ida, e la aiuterà a scoprire come sono morti i suoi genitori. Nella ricerca della verità sulle sue origini e sul suo passato Ida stringerà un forte rapporto con la zia scoprendo anche quale sia la vita laica fuori da un monastero grazie a lei e a un giovane sassofonista. Vincitore del premio Oscar come miglior film straniero nel 2015, Ida è un film che sa raccontare con rara sensibilità il cosmo femminile, come molto spesso capita ai grandi autori polacchi (vedi Kieslowski). Girato in un bianco e nero affascinante e con inquadrature elegantissime Pawlikowski ci immerge in questa storia di identità e di scelta di vita. Bellissima la colonna sonora, tra jazz e canzoni italiane anni sessanta.
Posizione n. 2 – Dancer in the dark – Lars Von Trier (2000)
Stati Uniti, anni sessanta. Selma è un’immigrata cecoslovacca che vive in una roulotte con suo figlio e lavora in una fabbrica. Ama il teatro e il musical, e quando può dopo ore massacranti di lavoro coltiva questa sua grande passione partecipando a uno spettacolo teatrale. Selma purtroppo soffre di una malattia degenerativa agli occhi che la renderanno da lì a poco tempo cieca. E’ una malattia ereditaria, di cui soffre anche il figlio. Cercando di mettere soldi da parte per quanto le è possibile, farà di tutto affinché suo figlio possa permettersi l’operazione agli occhi che gli consentirà di non perdere la vista. Film vincitore della Palma d’Oro come miglior film e della migliore interpretazione femminile al festival di Cannes, Dancer in the dark è uno dei grandi capolavori del regista danese, facente parte di una simbolica trilogia dei film sui “cuori d’oro” insieme a Le onde del destino e Idioti. Film che è un dramma ma allo stesso tempo un musical, la pellicola smonta quanto c’è di falsamente buono e onesto nel sogno americano e in un genere filmico tipico come il musical stesso. Interpretato da una maestosa Björk, che è anche autrice ed esecutrice dei pezzi cantati e ballati, è uno autentico gancio al mento per lo spettatore come solo i film di Lars Von Trier sanno essere.
Posizione n.1 – Thelma & Louise – Ridley Scott (1991)
Thelma è una cameriera forte e con un brutto passato, Louise una casalinga vessata e sfruttata dal marito grezzo e paternalistico. Thelma propone nel weekend del suo compleanno a Louise di trascorre un weekend on the road in montagna da sole, all’insegna dell’avventura. Titubante su cosa fare, alla fine Louise accetta e le due donne partiranno per un viaggio che cambierà le loro vite per sempre. C’è poco da dire, perché probabilmente è stato già detto tutto, su questo film. Vincitore del premio Oscar come miglior sceneggiatura originale nel 1992, questa pellicola è e rimane la quintessenza della ribellione e dell’emancipazione femminile. Donne per bene ma vessate costantemente tutti i giorni da una società maschilista e sessista, Thelma & Louise acquisiranno una nuova identità di sé stesse e di chi sono durante il loro viaggio, impedendo a chiunque e ad ogni costo ulteriori ingiustizie. Interpretato magnificamente da Susan Sarandon e Geena Davis, il film annovera un cast composto da Harvey Keitel, Michael Madsen e un giovanissimo Brad Pitt. Un film che a quasi trent’anni dall’uscita non ha perso un fotogramma della sua attualità e smalto. Imprescindibile.
Autodeterminazione, identità e libertà di poter essere sé stesse, semplicemente. Mossi da questi sentimenti di condivisione e solidarietà, abbiamo voluto creare questa classifica settimanale sulle donne nel cinema, sperando che la visione di questi film vi tengano compagnia nel corso della settimana in questi tempi bui. Oggi più che mai.